FERMIAMO IL GREENWASHING DEL GAS FOSSILE

Il gas fossile non è né verde, né rinnovabile, né sostenibile, né conveniente. E’ un gas serra fino a 80 volte più climalterante della CO2 che causa il 25% del riscaldamento globale attuale.

Alcuni governi europei però lo vogliono dipingere di verde inserendolo nella tassonomia europea. Così facendo innumerevoli investimenti sull’energia rinnovabile di cui abbiamo disperatamente bisogno andrebbero invece buttati nel gas e ci fossilizzeranno ancora a lungo.

La tassonomia dovrebbe fornire agli investitori definizioni su quali attività economiche sono considerate sostenibili. Dovrebbe essere una definizione basata sulla scienza, ma la piattaforma scientifica indipendente che l’UE ha istituito appositamente non sta venendo ascoltata. Addirittura uno dei suoi membri l’ha definito "il più grande atto di velato greenwashing".

I governi hanno ancora qualche giorno per poter mandare un feedback prima che la Commissione Europea stabilisca la tassonomia. L’Italia è l’ago della bilancia in questo pericolosissimo gioco e ad andarci di mezzo siamo noi.

Le lobby del fossile continuano a fare pressioni: hanno speso più di 250 milioni di euro solo negli ultimi anni per influenzare le prese di posizione della UE Brussel. Non possiamo permettere che la loro voce sia l’unica presente!

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✉️ 🖋️ Il testo della lettera:

Gentile xxx,

Le scrivo per esprimere la mia profonda preoccupazione riguardo alle imminenti decisioni sulla tassonomia dell’Unione Europea. Il gas non può essere incluso: è un combustibile fossile, quindi non rinnovabile. In più, se disperso direttamente in atmosfera - come capita spesso durante il suo trasporto - è un potentissimo gas serra, 80 volte più potente della CO2. Dobbiamo peraltro importarlo in stragrande maggioranza, esponendoci ad aumenti del prezzo come quelli appena avvenuti.

L’Unione europea ha l’ambizione di presentarsi come capofila nella transizione ecologica, adesso è il momento di dimostrarlo con i fatti. Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, per raggiungere le emissioni nette zero serve che nei prossimi 5 anni il 95% dell’energia installata sia da fonti rinnovabili. La tassonomia però dirotterebbe tanti di questi investimenti su fonti fossili con un elevatissimo rischio di stranded assets e lock-in tecnologico del gas fossile nel settore elettrico.

Le chiedo di opporsi con tutti gli strumenti a sua disposizione allo sporco patto per cui diversi governi, pur di vedere il nucleare in tassonomia, stanno rimanendo in silenzio di fronte all’inclusione del gas.

Spero che lei non rimarrà in silenzio,

Cordialmente,